All'origine del sogno

Domori nasce dalla mente creativa e dalla passione per la natura, la gastronomia e per il cacao di Gianluca Franzoni che nel 1993, dopo gli studi in economia, approda in Venezuela e, affascinato dalla magia del cacao, decide di costruire un modello di business per il riposizionamento del cacao fine sul mercato.

Per tre anni vive sul campo sperimentando nuovi varietali e metodi di lavorazione post-raccolta al fine di preservare la biodiversità e di impedire l’estinzione del cacao extra- fine, il CRIOLLO.

Il nome DOMORI è un omaggio alla Venezia seicentesca simbolo di commercio, viaggio e avventura.

I due Mori sono due statue di bronzo raffiguranti due pastori che battono con una mazza le ore su una grande campana, posti alla sommità della Torre dell’Orologio su una terrazza in piazza San Marco. Il nome Domori venne attribuito affettuosamente dai Veneziani per il colore brunito del bronzo. 

I due Mori sono molto simili ma non uguali: a uno dei due, quello di destra, manca infatti la barba. Per questo particolare il Moro barbuto è denominato il "vecchio", l'altro il "giovane".

A questa attribuzione di ruoli contribuisce un particolare ben preciso: i Mori segnano le ore percuotendo la campana coi loro martelli (tanti rintocchi quante sono le ore), ma con una precisa modalità. Il Moro Vecchio batte le ore due minuti prima dell'ora esatta, a rappresentare il tempo che è passato, mentre il Moro Giovane due minuti dopo per rappresentare il tempo che verrà. 

Nell'immaginario di Franzoni, i "Domori" sono i due semi bruniti dalla tostatura, cacao e caffè...il moro vecchio è il caffè, il moro giovane è il cacao!

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