Sostenibilità

Domori e il controllo rigoroso di tutta la filiera.

Domori conosce tutte le fasi della lavorazione del cacao. Come Brand specializzato nella qualità “dirompente” del Cacao Fine, può vantare una conoscenza diretta e senza eguali della coltivazione del cacao: essendo produttore a sua volta, Domori conosce ogni difficoltà di una coltivazione estremamente delicata e a bassa resa.

Domori seleziona direttamente i produttori della propria materia prima e con loro collabora a stretto contatto, stabilendo relazioni di lungo termine e di reciproca crescita. È importante che il coltivatore sia soddisfatto e possa vendere a prezzi soddisfacenti il ​​proprio cacao per instaurare una relazione di fiducia basata sulla consapevolezza della qualità.

ll rapporto con i produttori locali.

Il cacao fine è una coltivazione a bassa resa, per questo Domori punta alla formazione fornendo ai produttori di cacao le conoscenze per aumentare la produttività e mantenere alti gli standard qualitativi. Il percorso di formazione in campo è continuo ed è focalizzato sia sugli aspetti botanici e sulle fasi post raccolta del cacao, che sul processo di fermentazione. Il valore riconosciuto ai produttori è pertanto costante: solitamente, infatti, il salario minimo di un agricoltore di cacao è fortemente condizionato dalla quotazione in borsa, dalla tipologia di cacao coltivato e dalla zona di produzione, tutti fattori che riducono fortemente il valore riconosciuto alla produzione, inficiandone la qualità. L'unico modo per rendere una produzione di alta qualità realmente sostenibile è quello di pagare correttamente gli agricoltori: per questo Domori aggiunge un margine equo al prezzo del mercato internazionale, coprendo così i costi di produzione e compensando gli agricoltori per il loro continuo impegno e dedizione nell'ottenere un prodotto di qualità superiore.

La qualità ha un costo che Domori ha sempre pagato e paga per garantire ai propri consumatori, non solo la qualità insuperabile del cioccolato, ma anche la filiera etica e corretta dell'approvvigionamento.

“Il cioccolato è un mondo”: dove Domori è presente.

Oltre alla coltivazione in proprio del Cacao Criollo, in Venezuela e in Ecuador, Domori segue passo passo i propri fornitori di cacao delle qualità Trinitario e Nacional in nove diversi Paesi: Perù, Colombia, Madagascar, Venezuela, Tanzania, Ecuador, Costa d'Avorio, Brasile e Camerun. In ciascuno di questi Paesi, Domori collabora con una solida rete locale di Ong, cooperative e autorità locali per poter garantire le migliori condizioni di lavoro e di qualità di tutta la filiera, dalla coltivazione all'importazione. I partner locali sono scelti su una rigorosa valutazione del coinvolgimento con i coltivatori locali e dell'impegno nella formazione tecnica, per raggiungere risultati di qualità nel pieno rispetto dei valori dello sviluppo sostenibile.

I fondamentali per un cacao «Buono e Solidale»

• POCO MA BUONO:

Poiché la varietà di cacao fine presenta una resa agricola minore e richiede maggiore cura in fase di coltivazione e raccolto, Domori incentiva i propri partner mediante l'erogazione di "bonus" concordati sul prezzo di acquisto della materia prima al raggiungimento di determinati standard qualitativi. Questo incentiva il mantenimento di coltivazioni di varietà di cacao a minor resa, promuovendo la conservazione della biodiversità del cacao.

• L'IMPEGNO VERSO I LAVORATORI:

La politica di selezione dei fornitori è mirata alla creazione di relazioni di lunga durata e reciproca fiducia anche grazie a continue attività di confronto e formazione che Domori svolge insieme ai propri partner.

Gli alti standard qualitativi richiesti e la necessità di rispettare rigorosi protocolli per le attività post raccolta richiedono manodopera altamente specializzata ed equamente remunerata per il lavoro svolto e l'esperienza maturata.

• L'IMPEGNO VERSO L'AMBIENTE:

Con lo scopo di ridurre l'utilizzo lungo tutta la catena del valore di prodotti chimici potenzialmente impattanti, la Domori S.p.A. si impegna nell'acquisto di fave non soggette a ulteriori processi chimici di disinfezione o disinfestazione a seguito del carico del prodotto sulle navi portacontainer; tale impegno si evidenzia soprattutto nella scelta di produrre referenze biologiche per le quali non è previsto alcun tipo di trattamento, nel 2020 la produzione di referenze biologiche si è attestata all'incirca al 10% del totale. 

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